No alla riforma delle professioni di montagna: l’appello dei professionisti dell’accompagnamento in Natura

21 Marzo 2024

Le quattro associazioni professionali maggiormente rappresentative delle Guide Ambientali Escursionistiche (GAE) a livello nazionale – AIGAE, LAGAP, ASSOGUIDE, AGAE – accompagnate da Activeitaly – Rete di imprese si sono riunite anche con altre sigle afferenti all’accompagnamento outdoor, lo scorso 15 marzo a Milano su invito del CAI – Club Alpino Italiano, per discutere della possibile riforma arrivata in Parlamento della Legge N°6/1989, in materia di ordinamento delle professioni di montagna, che vorrebbe costituire la figura di “Guida Escursionistica di Montagna”.

All’incontro tutti i partecipanti sono stati concordi con la necessità di una riforma che tenga conto del lavoro svolto sia dalle guide alpine che dalle 7.500 Guide Ambientali Escursionistiche su tutto il territorio nazionale, ma anche di una legge che comprenda tutte le figure dell’accompagnamento in ambienti naturali

Il disegno di legge, presentato dal senatore di Italia Viva, Enrico Borghi, è al momento incardinato in commissione Cultura e Sport a Palazzo Madama e nessuna delle associazioni riunite ritiene che possa essere approvato. 

“Ringraziamo il CAI per questo momento di confronto assolutamente necessario nel quale sono stati condivisi i dubbi che come AIGAE abbiamo segnalato” – afferma Guglielmo Ruggiero Presidente di AIGAE – “perché il disegno di legge presentato rischia di compromettere la libertà di esercizio della professione di GAE, garantita dai principi europei attraverso un iter abilitativo e autorizzativo che graverebbe in modo del tutto ingiustificato sulla continuità lavorativa di migliaia di professionisti dell’escursionismo culturale”.  

 

Cosa è la Gae

La professione di GAE – Guida Ambientale Escursionista discende da numerosi regolamenti della UE (l’ultimo il 1022/2009) e, in Italia, dalla legge n. 4/2013 che separa le professioni ordinistiche da quelle “non organizzate in ordini e collegi” o quelle “associative”. A conferma di questa distinzione ci sono state numerose pronunce che vanno dal TAR del Piemonte, al Consiglio di Stato e – prima di tutte – alla Corte costituzionale. 

Dalla pronuncia della Consulta si ricava che le professioni che possono essere “protette” in forza della Legge 6/1989 non possono esserlo per il solo fatto di svolgersi in montagna ma per il fatto di essere caratterizzate, quantomeno, da un aspetto sportivo, più o meno tecnicamente elevato, mentre la Guida Ambientale Escursionistica si concentra sull’illustrazione di aspetti ambientali e naturalistici, questo potrà svolgersi in diversi contesti ambientali, anche quello montano, senza fini sportivi ma di osservazione, studio e conoscenza del territorio.